Anche Marx a dire il vero condivideva con i dovuti distinguo lo stesso pensiero, cioè l’inevitabile intrusione del potere capitalistico sulle regole democratiche, che solo nell’apparenza, ovvero sulla carta, continueranno a garantire gli stessi diritti, la pari dignità tra chi vive con i proventi del proprio lavoro e chi si arricchisce con i proventi derivanti dal capitale.
L’attuale crisi economica e sociale, sembra sposare perfettamente sia le previsioni di Huxley che le note argomentazioni di Marx circa il costante arricchimento del sistema capitalista a scapito del proletariato. Oggi oltre al proletariato, il Capitalismo ha fagocitato il ceto medio, ha reso servo il mondo della cultura e dell’informazione, ha ridotto a semplici burattini i rappresentanti del Popolo, decide sulla geopolitica e sulla sicurezza mondiale.
Il recente rapporto della Ong “Oxfam” attesta, sulle disparità del sistema economico globale: nel 2018 il patrimonio dei 28 “super-ricchi” è aumentato del 12%, al ritmo di 2,5 miliardi di dollari al giorno. Nello stesso periodo, la metà più povera dell’umanità, circa 3,8 miliardi di persone, ha visto decrescere dell’11% quello che aveva. A metà dello scorso anno, l’1% più ricco deteneva poco meno della metà (47,2%) della ricchezza aggregata netta, contro lo 0,4% assegnato alla metà più povera della popolazione mondiale. Se la quota della ricchezza globale nelle mani dell’1% più ricco è in crescita dal 2011, la riduzione della povertà estrema è caratterizzata, invece, da un trend opposto. Il tasso annuo della riduzione della povertà estrema, infatti, ha registrato un calo del 40%. L’aumento della povertà estrema, secondo Oxfam, colpirebbe in primis i contesti più vulnerabili del nostro pianeta, uno su tutti l’Africa subsahariana.
Tutto quanto sopra è quindi conseguenza e colpa del sistema economico capitalistico? E’ il libero mercato, l’imprenditoria privata, responsabile della diffusa povertà, delle tante ingiustizie sociali, delle guerre economiche e del degrado ambientale con quanto ne consegue?
Secondo le previsioni dei sopra citati “Aldous Huxley e Marx”, pur se con differenti motivazioni, sembrerebbe essere proprio il sistema dell’imprenditoria privata a generare l’inevitabile accumulo della ricchezza da parte della classe detentrice del capitale.
Questa idea è così consolidata che nessuno più si cimenta in analisi che propongano soluzioni alternative, cioè la possibilità di far convivere il capitalismo con la giustizia sociale, ad esclusione del filosofo “John Rawls” che nella sua “teoria della giustizia”, suggerisce soluzioni per realizzare la giustizia sociale mantenendo diversi livelli di benessere economico.
Personalmente concordo con la teoria di “John Rawls”, in quanto, ritenere gli imprenditori produttori di ricchezza, responsabili della diffusa povertà della gran parte degli abitanti della terra, è la più grande mistificazione della realtà.
La mancata realizzare della giustizia sociale, non può essere attribuita a chi produce la ricchezza, ma a chi ha il potere di decidere la ridistribuzione della stessa per mezzo della tassazione.
Sono i governi degli Stati democratici i responsabili di tutte le ingiustizie che affliggono i popoli della terra. E’ la politica corrotta che ha permesso alle “Oligarchie” economiche di ingerirsi nelle decisioni di competenza governativa al fine di ottenere ingiusti vantaggi economici.
Gli imprenditori, i capitalisti, hanno tutto il diritto di massimizzare gli utili conseguiti dalle proprie attività, non trovo nulla di scandaloso nell’egoismo del singolo, mentre trovo incomprensibile l’assenza di governo della ricchezza da parte dei rappresentanti del popolo.
Le sperequazioni sociali sono frutto dell’insano rapporto che i rappresentanti del popolo, sicuramente corrotti, instaurano con il mondo dell’imprenditoria e del capitale.
Qualcuno mi spieghi, mi indichi i divieti operativi che impediscono alla politica di legiferare una tassazione che, attraverso la conservazione di diversi livelli di benessere economico, azzeri la povertà e l’indigenza.
Al capitalista, all’imprenditore in genere, a mio modesto avviso, i governi degli Stati non solo devono garantire la massima libertà nel produrre ricchezza, (nel rispetto delle norme legislative vigenti), ma dovrebbero creare le migliori condizioni operative, al fine di favorire la nascita di nuove attività produttrici di ricchezza.
La realtà è che la politica non concretizza i desideri, le aspettative dei propri elettori, questo è il problema alla base di ogni altro problema del genere umano.
Per verificare la giustezza di quanto vado dicendo, circa il costante tradimento del mandato Popolare da parte degli eletti nei governi delle nazioni cosiddette democratiche, si potrebbe immaginare di promuovere un “Referendum Mondiale”, per chiedere a tutti i cittadini della terra di esprimersi sui seguenti quesiti:
Il risultato di un simile referendum confermerebbe, ove vi fosse qualcuno che pensa il contrario, che non c’è e non si è mai realizzata quella forma di governo che solo impropriamente chiamiamo “democrazia”. Le odierne democrazie di cui ci riempiamo la bocca sono “DITTATURE”, le peggiori dittature, proprio perché fondano il loro potere sul tradimento del mandato popolare.
Nessun popolo desidera la guerra, nessun genitore vuole mandare i propri figli a morire, eppure gli eserciti che dovrebbero essere posti a difesa dei cittadini, da sempre sono utilizzati per difendere gli usurpatori del potere popolare. Non esistono eroi di guerra, esistono mandanti, (le oligarchie), e sicari (i politici), che con l’inganno, propagandando inesistenti pericoli, circuiscono interi popoli mettendoli gli uni contro gli altri, con il fine di favorire gli amici oligarchi.
Non ci sono medaglie gloriose, ma solo medaglie lorde di sangue, non c’è un nemico da combattere perché per il nostro nemico, noi siamo i nemici. Mentre i veri nemici del popolo sono: la propria ignoranza e la politica serva degli oligarchi.
Alessandro Marini per Human Politics World: https://humanpoliticsworld.org